di MARIA DESSOLE
URBINO – “Ci saranno più sedie che persone” dice Federico Scaramucci, 44 anni, candidato sindaco di Urbino per il campo larghissimo del centrosinistra, poco prima di essere intervistato dal Ducato. La sala del Collegio Raffaello è stata allestita per ospitare oltre 150 persone. A mezz’ora dalla conferenza stampa in cui Scaramucci sarà presentato agli elettori come candidato, sono arrivati solo i suoi alleati politici e qualche amico.
Passano i minuti, le persone iniziano ad arrivare. Non sono nemmeno le 17:30, ora di inizio della conferenza stampa, e le sedie sono finite. In tanti restano in piedi, spalle alla parete in fondo alla sala, rivolti verso il lunghissimo tavolo dietro cui si sistemerà la coalizione.
E ancora davanti al tavolo, in attesa che il moderatore annunci il primo intervento, troviamo tutti i rappresentanti dei partiti e delle liste civiche. Chiacchierano rilassati, si salutano e si abbracciano, come fossero appena arrivati a una festa.
La sintesi tra tante anime
E in effetti la conferenza stampa si potrebbe descrivere come la celebrazione di un traguardo: “un grande sforzo di sintesi – come lo definisce nel suo discorso di apertura Giorgio Ubaldi, segretario del Partito Democratico – “che ha messo insieme forze e persone che su molte cose non erano d’accordo”.
Al tavolo della coalizione siedono: Giorgio Ubaldi, Pd, Giovanni Alvarez, Italia Viva, Gianluca Carrabs, Europa Verde, Giacomo Cerboni Baiardi, M5S, Francesco Veterani, Sinistra per Urbino, Vitaliano Angelini, Ex articolo 1, Maurizio Covizi, Sinistra Italiana, Sergio Feligiotti, Psi e Vincenzo Pompilio,Urbino bene comune. Al tavolo era seduta anche l’ambientalista Simona Renga. Al centro Scaramucci.
Presente anche Oriano Giovanelli che, ammettendo la delusione di non essere stato scelto come candidato sindaco, si mette al fianco di Scaramucci, dicendo di essere “qui per vincere” e pronto per la “battaglia non facile”.
Questa una delle tante, anzi tantissime, allusioni che durante la conferenza sono state fatte verso “l’uomo forte”, l’attuale sindaco di Urbino Maurizio Gambini.
Il discorso di Scaramucci
“Sono qui per dirvi che mi candido a sindaco della città di Urbino”. Queste le parole con cui Scaramucci, si presenta ai suoi elettori. Durante l’intervista rilasciata al Ducato aveva aggiunto di sentirsi “orgoglioso e onorato”, che si candida con un grande senso di responsabilità.
Scaramucci è nato e cresciuto a Urbino. Racconta che è grazie alla “mentalità” che i genitori gli hanno trasmesso che ha potuto viaggiare e scoprire il mondo, tornando poi sempre a casa, nella sua città. Dice che grazie alla sua esperienza, prima di ragazzo e ora di adulto che con la sua impresa che opera nel settore turistico si impegna a creare lavoro sul territorio, è consapevole dei difetti di cui Urbino soffre. Molti di questi sembrano imputabili a una approccio che lui definisce “di delega della responsabilità” degli attuali amministratori della città.
Pesaro capitale della cultura senza Urbino
Durante la presentazione del candidato sindaco era previsto l’intervento, di persona, del sindaco di Pesaro Matteo Ricci. In ragione di impegni sovrapposti non ha potuto partecipare, ma ha inviato un breve video di saluto “al mio amico Federico” e di augurio per la città di Urbino affinché possa finalmente “volare nei prossimi anni”.
Un messaggio poi usato come spunto da Scaramucci per criticare l’attuale amministrazione comunale, che avrebbe rinunciato ad affiancare Pesaro
nella candidatura per disinteresse, e perché Urbino aveva già ottenuto questo riconoscimento. Contestando la decisione, il candidato sindaco ha definito come un “tirarsene fuori” la scelta del Comune.
Paolucci e Volponi
Scaramucci ha ricordato lo storico Antonio Paolucci, recentemente scomparso, impegnato nella valorizzazione del patrimonio artistico culturale della città ducale. Punto in comune con il programma della coalizione “Urbino che verrà”, nel quale il progetto di rilancio e cambiamento sia a livello nazionale che regionale della città, e di promozione della cultura, occupa molto spazio.
Anche Paolo Volponi, di cui il 6 febbraio è stato il centenario della nascita, è stato ricordato durante il discorso, e indicato insieme a Carlo Bo come modello e ispirazione per le attività culturali di Urbino.
Verso le elezioni
La gara alla poltrona di via Puccinotti non vede ancora un contendente ufficiale della lista civica “Liberi per Cambiare” dell’attuale sindaco. Potrebbe essere un “successore” di Gambini – come viene definito da Alvarez di Italia Viva – da lui scelto, o Gambini stesso, che dopo il via libera al terzo mandato potrebbe decidere di ricandidarsi.
Durante la conferenza stampa hanno parlato a turno tutti i rappresentanti della grande coalizione. I temi che hanno unito e convito i partiti di centrosinistra e le due liste civiche di Sinistra per Urbino e Sinistra Italiana, sono comparsi in ogni intervento.
La sanità, trascurata e messa in mano a privati che non se ne sono saputi occupare. Su questo punto si è soffermato a lungo Mauro Covizi, che in quanto medico che esercita nel pubblico ha portato la sua esperienza personale nella sanità Urbinate. La questione delle spese sostenute dall’ospedale di Sassocorvaro per sopperire alla mancanza di personale strutturato ha occupato parte del suo intervento. Quando l’ospedale “dal pubblico è passato in mano privata, portando alla chiudere dell’importantissimo reparto per i pazienti di lunga degenza” è stata una grandissima perdita di servizi per la comunità.
Un altro tema forte è la cultura, intrecciato con quello del turismo. Per una città simbolo del Rinascimento che potrebbe assicurare dei numeri, ben diversi da quelli attuali, al comparto turistico in costante crisi.
Anche di imprese e occupazione, che dovrebbero, grazie alle conoscenze tecnico – scientifiche messe a disposizione dall’università Carlo Bo di Urbino, crescere e rimanendo sul territorio. Gli incentivi per i giovani che, nonostante si trovino a scegliere Urbino, decidono di non restare.
Un costante confronto
“La vostra vita è migliorata negli ultimi dieci anni?” chiede Scaramucci ai cittadini. Il sindaco Maurizio Gambini, direttamente e indirettamente è unica pietra di paragone nei discorsi di tutti i rappresentanti, non fa eccezione quello del candidato sindaco.
La discarica di Riceci
Tuttavia, in tutti gli interventi, il tema protagonista è stato la discarica di Riceci. “Un no convinto” quello di Federico Scaramucci. A cui si aggiunge quello di Giorgio Ubaldi, di Gianluca Carrabs, di Simona Renga.
I 5 milioni di metri cubi di rifiuti spaventano. “Urbino dovrebbe puntare sulla circolarità e non sulla linearità” ha ricordato Veterani nel suo intervento. L’economia circolare è un modello possibile secondo il rappresentante di Sinistra per Urbino. Tra gli esempi citati compaiono Forlì e Capannori, in provincia di Lucca, in cui si cerca di differenziare fino al 95% dei rifiuti prodotti dalla comunità. Il tema ambientalista, secondo Giacomo Cerboni Baiardi, è quello su cui tutte le parti della coalizione si trovano in accordo, e su cui potranno fornire un bel contributo.
Articolo rettificato in data 12 febbraio 2024 alle ore 16:53. Avevamo erroneamente mancato di inserire Vicenzo Pompilio della lista Urbino bene comune tra i rappresentanti della colazione.